Chi ci segue con più attenzione avrà sicuramente notato la nostra “poca ossessione” nei confronti della questione legata al Covid e a tutto ciò che ne deriva. È vero, ne abbiamo sempre parlato poco e quando lo abbiamo fatto, ci siamo sempre armati di grossa razionalità. Non siamo medici, né biologi, di professione facciamo altro, ma cerchiamo di comprendere senza volerci sostituire a chi indubbiamente ne sa più di noi. Ci fidiamo della scienza, delle sue conquiste. Non ci fidiamo del capitalismo e dei suoi servi, pronti a tutto pur di difendere il profitto. Ed è proprio qui che sta l’inghippo: contrastare una conquista scientifica come quella del vaccino, blaterare di disquisizioni mediche dopo aver letto siti farlocchi, ma di contro non mettere mai in discussione i danni che l’ultra liberalismo combina ogni giorno, da prima del Covid, rende onestamente il tutto poco serio. Non è il vaccino il problema ma l’imposizione di organi sovranazionali che devono favorire le multinazionali, impedendo di fatto la creazione di vaccini finanziati dallo stato, come una seria sovranità richiede in questi momenti. Non vediamo proteste di piazza contro lo sblocco licenziamenti che sta buttando per strada tanti lavoratori e altrettanti ne butterà nei prossimi mesi; non vediamo proteste di piazza contro le politiche di privatizzazione che stanno massacrando il pubblico, ormai da anni; non vediamo proteste di piazza contro il precariato e la quasi scomparsa di quei sacrosanti e tanto sudati diritti sociali; non vediamo proteste di piazza contro l’emigrazione che danni attanaglia la nostra isola. Tutte cose che erano già ben presenti prima della pandemia e che la pandemia ha accelerato, in peggio, facendo uscire tutta la melma che il capitalismo produce. Nonostante questo, si protesta contro i vaccini, o addirittura si mette in discussione l’esistenza stessa del Covid, fino alla diffusione di complotti mondiali elaborati da rettiliani.
Noi non vogliamo giudicare nessuno. È evidente che questo è il prodotto di una perdita totale di fiducia nei confronti della politica, delle istituzioni, di chi dovrebbe lavorare nell’esclusivo interesse del popolo e che invece ha ormai ampiamente dimostrato di fare tutto l’opposto. Molta gente sente il bisogno di abbracciare certe posizioni, vuoi perché è uno dei modi per farsi sentire, vuoi perché non conosce altra forma di protesta contro le malefatte che perennemente contraddistinguono la vita di un cittadino proletario o piccolo borghese. A nostro avviso però, sbagliando. Perché quando facciamo un intervento dal dentista, ci viene prescritta una cura a base di antibiotico e anti infiammatorio e la prendiamo senza mettere in discussione nulla, così come prendiamo paracetamolo senza nessun problema quando accusiamo dolori. Lo facciamo perché ci fidiamo della scienza e delle sue conquiste. Inoltre, è risaputo che un virus si evolve, il vaccino contrasta le sue evoluzioni rendendo poco distruttivo il suo attacco. La storia dell’umanità è fatta di pandemie. Da sempre. Oggi siamo in grado di combatterle con più efficacia grazie alla scienza.
Sul Green Pass, lo avevamo già detto e lo ribadiamo: costringere i ristoratori o i gestori di piccole attività a chiedere una certificazione prima di entrare, è follia. E torniamo ancora una volta sugli stessi punti: mettere in atto queste politiche, massacrando nello stesso tempo i lavoratori perché “è il capitalismo baby”, vuol dire lavorare contro la gente.
Ecco perché abbiamo scelto di credere nell’emancipazione politica – economica e sociale della Sicilia: perché sogniamo un’isola libera dalla piovra mafiosa, dove lavoro, salute e assistenza siano alla base di tutto; dove la gente possa sentirsi protetta e non minacciata da quelle istituzioni che oggi invece vengono viste con sospetto, dove chi lavora abbia un reale potere e non viva da schiavo. Questo vuol dire libertà.
Ma per farlo bisogna prima prendere consapevolezza dello stato delle cose, altrimenti rimane un’utopia fine a se stessa.
EMANCIPARSI PER NON SOCCOMBERE.
Figli di Sicilia
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